La galleria Peola Simondi è lieta di presentare SIMBIOSI. Le interconnesse trame dei funghi, prima edizione di Post Scriptum. Curata dalla galleria in collaborazione con Laura Pugno, la mostra si focalizza sul mondo dei funghi e sulle connessioni che essi creano nel nostro pianeta. Gli artisti invitati a partecipare insieme a Laura Pugno (Trivero, 1975) sono Takashi Homma (Tokyo, 1962), Claudia Losi (Piacenza, 1971), Flaminia Veronesi (Milano, 1986).
L’allestimento, ideato da Laura Pugno, si apre con una fotografia, un portale d’accesso. Si tratta di un paesaggio al tramonto che racchiude una duplice anima: metafora della fine, ma anche di inizio di una nuova era. Abendland (2023) (1), titolo dell’opera di Pugno, “terra del tramonto”, raffigura una roccia immersa nell’ombra che emerge e si staglia contro il calar del sole, un’enorme creatura che solleva con forza il bosco e promette salvezza.
Abendland è anche il titolo del poema filmico del documentarista Nikolaus Geyrhalter. Il concetto di fallimento umano, implicito nel documentario, si lega alla poetica di Flaminia Veronesi e alla sua opera Rosa (2023), nella quale, grazie all’accettazione di tale insuccesso, si materializza una danza circolare di rinascita e gioia: elementi naturali ed esseri magici del sottobosco si intrecciano tra loro. L’idea di interrelazione emerge anche nell’opera Come micelio, noi multipli uniti (2023), una scultura in plastilina in cui prende forma un groviglio di esseri umani. Ciascun essere vivente è collegato agli altri nonostante viva in ognuno di loro una doppia identità, collettiva e individuale.
Se la nozione di entanglement è affine alla ricerca artistica di Flaminia Veronesi, le Tavole Vegetali di Claudia Losi sono la materializzazione del concetto di simbiosi. In questa serie di opere, iniziata nel 1995, Losi utilizza il ricamo per riprodurre licheni – organismi simbionti derivanti dall’associazione di un’alga e un fungo – di cui ha raccolto immagini durante i suoi viaggi, creando micropaesaggi in movimento.
Frutto dell’interazione tra arte e scienza, Morfologie celesti (2023) sono due opere di Laura Pugno realizzate in collaborazione con i biologi Erica Lumini e Samuele Voyron (2). Il micelio, cresciuto in laboratorio, è stato utilizzato per ottenere la rappresentazione di un cielo notturno che sembra osservarci e proteggerci.
Nel buio tutto sembra fermo, ma la natura continua a muoversi imperterrita, a crescere, a creare relazioni. Chiudendo gli occhi potremmo percepire il profumo della notte e del sottobosco, il suo suono: quello che Takashi Homma chiamerebbe Symphony – Mushrooms from the forest.
Ispirato dalla serie Coloured People di Ed Ruscha, nel 2011, a soli sei mesi dalla catastrofe nucleare di Fukushima Dai-ichi, il fotografo giapponese Takashi Homma inizia a realizzare una serie di fotografie di funghi radioattivi raccolti nelle foreste di Fukushima. La ricerca prosegue in altri tre continenti, nelle foreste della Scandinavia, di Chernobyl e Stony Point. Sono luoghi contaminati dal nucleare dove, a distanza di pochissimo tempo, iniziano a proliferare svariate specie di funghi. L’aspetto interessante, come spiega Merlin Sheldrake nel suo libro L’ordine nascosto (3), è che i funghi hanno straordinarie proprietà metaboliche: sono in grado di riciclare i rifiuti e sfruttare le radiazioni come fonte di energia.
A differenza di Takashi Homma, che propone un ritratto realistico dei funghi, la ricerca di Flaminia Veronesi attinge dall’elemento ludico fonte di ispirazione, trovando nella dimensione del gioco la cura per la ferita tra l’uomo e il mondo. Le sue opere prendono forma utilizzando esclusivamente materiali privi di gerarchie tra loro: grafite colorate, smalto ad acqua, acrilico, plastilina, argilla e cartapesta. La scultura Fist of fire (2023) rappresenta il fungo nella sua forza massima: una dea madre fungina, interamente ricoperta di blu, abbondante e feconda, dai numerosi seni da cui sgorgano filamenti di micelio.
Affascinata dagli studi di Sheldrake, Laura Pugno ha ideato in collaborazione con Cristina Portinaro, cosmetologa e farmacista, una crema innovativa con estratto di fungo Tremella, dotata di proprietà anti-pollution. Questa crema ha dato origine alla serie Sintomo (2023), vedute in cui il paesaggio appare frammentato. Il titolo stesso della serie, che dà il nome anche alla crema, riflette il sintomo di una società che cerca palliativi per attenuare il senso di responsabilità che ci affligge di fronte alla crisi che stiamo attraversando.
Una scala grigio antracite ricoperta di grafite emerge sulla parete bianca. Su di essa forme vegetali, licheni ed elementi rocciosi si arrampicano, in una salita verso l’alto. Su quella scala salirono le mie parole (2013), è il titolo dell’opera suggerito a Claudia Losi da sua madre, poco prima di andarsene. Immagino la mano di Losi stringere la matita in un movimento costante e ritmato, intenta a ricoprire di grigio l’intera superficie della scala. Chi ne salisse i gradini troverebbe i segni del proprio passaggio sulle mani e sulla pianta dei piedi, come memorie da portare con sé.
I funghi sono dappertutto. Spesso sono invisibili, ma se ci si sofferma ad ascoltarli ci si accorge che, come la grafite di Claudia Losi, l’incredibile mondo dei funghi può infondere un segno in ognuno di noi, divenendo fonte d’ispirazione per rivoluzionare il nostro modo di vivere e di relazionarci con l’altro.
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(1) Abendland è un termine tedesco che si traduce letteralmente con l’espressione “notte-terra”, spesso usata per indicare l’Occidente e, per associazione, “il tramonto dell’Occidente”.
(2) Erica Lumini è ricercatrice CNR presso l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante di Torino (IPSP). Samuele Voyron è tecnico della ricerca del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi (DBios) dell’Università degli Studi di Torino.
(3) Merlin Sheldrake, L’ordine nascosto. La vita segreta dei funghi, Marsilio, Venezia, 2022.
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Post Scriptum è il format con il quale la Galleria Peola Simondi apre la sua stagione espositiva. Ogni settembre verrà inaugurata una mostra collettiva, ideata in stretta collaborazione con un artista della galleria che a sua volta inviterà altri artisti a partecipare. Le mostre affronteranno temi diversi e attuali, fortemente interconnessi tra loro. Come una matrioska, i Post Scriptum si sveleranno uno dopo l’altro. Attraverso la rete di collaborazioni e partner coinvolti, Post Scriptum promuove lo sviluppo di un pensiero circolare, l’attivazione di nuove connessioni e la condivisione di pensieri e idee.
La mostra SIMBIOSI. Le interconnesse trame dei funghi è realizzata in collaborazione con le gallerie Viasaterna e Monica De Cardenas. Si ringraziano per aver contribuito a questa prima edizione Samuele Voyron, tecnico della ricerca del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi (DBios) dell’Università degli Studi di Torino; Erica Lumini, ricercatrice CNR presso l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante di Torino (IPSP); Roberto Zancan, PhD e professore di Storia e Teoria dell'Architettura presso HEAD-Geneve (HES-SO); Stefano Tornieri, architetto e dottore di ricerca in composizione architettonica presso l'Università Iuav di Venezia; dott.ssa Cristina Portinaro, farmacista e cosmetologa.