Il titolo della prima personale di John Jurayj presso la Galleria Alberto Peola, Untitled (NOT HERE), descrive appropriatamente il senso di dislocamento ed instabilitá che sta alla base del lavoro dell'artista. Estrapolando tematiche e soggetti dal suo precedente lavoro, Jurayj continua ad esplorare in queste sue recenti opere la bellezza e la distruzione all'interno della cornice pittorica utilizzando immagini tratte dal conflitto libanese in corso.
La scrittrice Kaelen Wilson-Goldie del "National" di Beirut ha scritto: «Il lavoro di Jurayj si rapporta tanto con la storia libanese quanto con l'arte del Dopo Guerra europea e americana. In quanto tale crea un inusuale e prezioso anello di collegamento tra una generazione di artisti di Beirut e la loro controparte occidentale. Il modo in cui Jurayj tratta i temi del trauma e della memoria lo avvicina ai lavori di Walid Raad, Joana Hadjithomas e Khalil Joreige. Contemporaneamente posiziona l'artista, e per esteso anche coloro appena nominati, all'interno di una tradizione interdisciplinare piú ampia che include il pittore Gerhard Richter, lo scrittore W.G. Sebald ed il maestro della memoria per antonomasia, Marcel Proust».
Grazie all'utilizzo di colori elettrici, dell'appropriazione fotografica, di tecniche pittoriche astratte e dell'impiego di svariati supporti, Jurayj interroga i limiti e le possibiltá del mezzo pittorico. Pop Art, la pittura tedesca della fine del XX secolo, Espressionismo Astratto e Arte Povera sono punti di riferimento costanti per l'artista.
L'allestimento presentato in galleria contrappone grandi oli su lino a quadri realizzati su Plexiglas colorato specchiante e stampe digitali. Astrazioni si mescolano alla rappresentazione di edifici distrutti e bombardamenti notturni. L'introduzione del Plexiglas specchiante come "tela" all'interno della concezione piú tradizionale della pittura e della fotografia rende l'osservatore partecipe degli eventi storici ritratti e richiama referenze disparate quali i quadri di Jack Goldstein di bombardamenti notturni durante la Seconda Guerra Mondiale e l'iconica immagine del Parlamento in fiamme ritratta da Turner.
Superfici fotografiche sono bruciate e bucate da specchi. La pittura sconvolge ed elude sia l'immagine che il suo significato. L'installazione nel suo insieme letteralmente sembra far esplodere e collassare la platonica integritá del singolo quadro. Ogni opera viene continuamente alterata dallo spettatore, dalla galleria e dal riflesso degli altri lavori. Questo approccio eterogeneo ben rende il percorso frammentario che connette la sfera personale a quella sociale.
Il lavoro di Johh Jurayj é al momento esposto presso lo Hirshhorn Museum of Art a Washington D.C. all'interno della mostra "New Acquisitions" ed é anche parte dell'esibizione "Independent Growing Gig #4" al Hafriyat Karakoy di Istanbul. Jurayj ha da poco concluso una personale presso la galleria Walter Maciel di Los Angeles (Settembre/Ottobre 2008) ed ha esposto presso la galleria Massimo Audiello di New York dove ha avuto una personale nel Novembre 2007. L'opera di John Jurayj fa parte di diverse collezioni pubbliche e private tra le quali lo Hirshhorn Museum e la Harvard University.