• Magnus Thierfelder

a cura di Luigi Fassi

Durata
11 novembre 2006 - 31 gennaio 2007

Altre mostre

Il lavoro di Magnus Thierfelder è un esercizio di sintesi visiva in cui la riconoscibilità e la familiarità degli oggetti presentati tendono a digradare verso una dimensione di mistero, dove ci si accorge di aver smarrito il comune orientamento.
Similmente a molti artisti della sua generazione, Magnus Thierfelder ha come punto di partenza gli oggetti del quotidiano, di cui mostra l'ambigua valenza semantica, manipolandone morfologicamente dettagli e proporzioni, sino a restituire di essi una nuova immagine di paradossale efficacia.

Untitled (pause) (2005) è un lavoro emblematico in cui nove lampade, spente benché collegate alle loro prese elettriche, sono abbandonate sul pavimento. La volontà critica di Thierfelder concentra la nostra attenzione sulla muta presenza delle lampade stesse, che, tutte diverse fra loro e deprivate della consueta funzionalità, appaiono ora decisamente antropomorfe, quasi dei personaggi in ascolto silente o in uno stato di muta protesta. Il rapporto tr a il soggetto che conosce e l'oggetto della conoscenza non è più lineare, l'immagine delle lampade interroga la nostra percezione e instilla dubbi nella validità delle nostre certezze. In questo l'azione di Thierfelder ha un sapore tutto filosofico, sino a raggiungere sintonia con le ricerche di fenomenologia contemporanea in tema di percezione e conoscenza.
Magnificent Desolation (2002-2006) prosegue in questa direzione di sorpresa e mistero mostrando un tappeto nero in cui sembrano entrare (o fuoriuscire?), di soppiatto, due passi. È una materializzazione impossibile, un assurdo degno di una ghost story o di un fumetto, come se il tappeto fosse diventato un grande buco nero, destinato a inghiottire chi cammina nei suoi pressi. Possibile metafora della conoscenza e dei suoi rischi (il titolo è preso dalle parole pronunciate dal secondo uomo ad aver messo piede sulla Luna, Buzz Aldrin), quest'opera evidenzia ulteriormente il carattere umanistico del lavoro di Thierfelder, il suo voler essere testimonianza aperta dell'esperienza umana e delle sue aspirazioni.
Il filo sottile di ironia, tra il noir e l'eccentrico, che percorre i lavori dell'artista, si manifesta platealmente in Visionary (2006) e nei disegni Time and time again (2006) opere che immergono lo spettatore in un'atmosfera quasi da cartoon televisivo. La sceneggiatura dell'artista sembra concentrare in una sintesi esauriente una bizzarra scena di fuga metropolitana all'interno di una grondaia tra le strade e i tetti, lasciando irrisolto il nostro stupito interrogativo sulla reale natura del fuggitivo.
Cosa accade davvero e cosa no? I'm not sure any more (2006) è l'unica risposta possibile, un enigmatico riassunto della mostra e della sua dialettica discontinua tra presenza e assenza, realtà e irrealtà. Il disegno rappresenta una superficie infranta, un vetro o uno specchio, palesando nella sua ambigua identità la natura ondivaga e interrogativa di tutto il progetto. Le percezioni possono offrire solo informazioni incerte e incomplete e sta a noi ricomporre i dati e le esperienze in una nuova e piena unità di senso.

Magnus Thierfelder è nato a Glumslöv nel 1976. Vive e lavora a Malmö.