Nzingah Muhammad è un'artista afro-americana, nata e cresciuta a New York in una famiglia musulmana allargata composta da un padre, sei madri, trenta fratelli e sorelle. Giovane donna, nera, musulmana, sempre vissuta nel cuore della civiltà occidentale, conoscitrice a fondo della tradizione islamica dell'Africa delle sue radici: assi identitari multipli che Nzingah attraversa nel suo lavoro artistico.
Nelle sue fotografie mette in scena ambiti privati, situazioni intime e familiari, costruite con una regia attenta della collocazione, dei gesti e degli sguardi dei soggetti in posa, con una scelta accurata degli abiti e dei colori accesi e contrastanti sui fondali scuri, soluzioni che spostano la rappresentazione su un piano simbolico. Protagonista di molte opere è Nzingah stessa, truccata, vestita e posizionata sul set appositamente per lo scatto fotografico, sola o affiancata da altre figure, a volte sfocate o in secondo piano. Il suo corpo come un'icona senza tempo o come elemento principale all'interno della relazione che passa tra i personaggi dell'inquadratura e che da questa relazione trae nuovi significati, protagonista di una storia da intuire. Corpo velato e svelato, che sussurra o suggerisce il silenzio, abbassa gli occhi o rivolge lo sguardo fisso all'obiettivo, e, nelle ultime opere, corpo in rapporto con la nudità di un corpo maschile bianco.
L'artista assume i molteplici ruoli di fotografa, regista, costumista, scenografa, e nello stesso tempo di soggetto fotografato, spesso doppio e contrapposto nella stessa scena, e in questo modo riflette sulla propria identità. Indossando abiti con un evidente rimando ai contesti culturali, mettendo in scena livelli diversi della propria esperienza, Nzingah rivisita un processo in divenire multiplo e complesso.