La mostra, curata da Sara Alberani e promossa dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei, riunisce opere di artisti provenienti da zone di conflitto, in particolare dalla regione mediorientale oggi segnata da divisioni e frammentazioni – da Gaza alla Cisgiordania fino al Libano – che hanno vissuto in prima persona la quotidianità della guerra e dell’esilio. A portare la loro testimonianza artistica e culturale gli artisti internazionali palestinesi Mohammed Al-Hawajri, Dina Mattar e Emily Jacir (Leone d’oro a Venezia nel 2007) e l’artista libanese Haig Aivazian.
Il titolo, Material for an Exhibition, omaggia l’opera Material for a Film di Emily Jacir e richiama la pluralità di linguaggi – installazioni, video, fotografie, pittura, disegni – che s’incontrano in mostra, ma anche le difficili condizioni materiali in cui lavorano molti artisti, spesso segnate dalla perdita di opere, archivi, luoghi della memoria e storie tramandate da chi non c’è più.
L’esposizione propone una visione che va oltre la dicotomia vittimismo/criminalizzazione nella quale rischia di cristallizzarsi il discorso pubblico intorno alla causa palestinese e, più in generale, al contesto mediorientale e mediterraneo e intende sottolineare il valore dell’arte come mezzo per difendere e consolidare legami di solidarietà tra le diverse geografie del Mediterraneo, aprendo spazi di apprendimento e confronto nei quali sia possibile immaginare diverse alternative agli scenari di guerra.
Le opere in mostra sono frutto di importanti prestiti internazionali e provengono da New York, dal National Museum of Contemporary Art di Atene e dalla Sharjah Art Foundation di Sharjah: sono il risultato di opere realizzate in residenze e alcune riproduzioni di cui esistono solo reperti digitali in quando andate distrutte.
ph Emily Jacir, Memorial to 418 Palestinian Villages which were Destroyed, Depopulated and Occupied by Israel in 1984, 2001; a work in progress consisting of a refugee tent and emboridery thread, mixed media and a record book; variable dimensions, Purchased in 2004; Collection of the National Museum of Contemporary Art, Athens