La Galleria Alberto Peola è lieta di presentare la mostra personale di Marguerite Kahrl, Noble Savages.
«I Noble Savages, nella cui costruzione sono impegnata, sono statue di tessuto che, dal loro piedistallo, emanano un potente contrasto tra forza e fragilità, potere e debolezza.
Questi ritratti ripropongono la varietà dei Capricci, una serie di ottanta incisioni di Francisco Goya pubblicate nel 1790. Le scene rappresentate da Goya mescolano fantasia e follia. Il mio intento ora è riportare le opere di Goya nello spirito della cultura contemporanea».
«Il soggetto della catastrofe era popolare alla fine del 1700 e Goya, come Hogarth in Inghilterra con il suo A Rakes Progress, decise di rappresentare figure e personaggi presi dai "rifiuti" della società. Dalle tavole di Goya emergono personaggi stravolti, ubriachi, e anche nella raffigurazione di immagini femminili persiste un elemento diabolico e depravato, presente in loro stesse o nelle altre figure sullo sfondo.
Tradizionalmente i busti di personaggi importanti sono costruiti in materiale pregiato e durevole nel tempo, come il bronzo o il marmo: materiali che servono a dare alla figura un connotato di potenza tale da far ricordare il personaggio, la sua forza, la sua intelligenza o la sua posizione sociale. I miei busti sono invece costruiti con materiali semplici e umili - la canapa da me usata è la stessa che un secolo fa veniva tessuta a mano dalle donne del Canavese per farne il proprio corredo - per mettere in evidenza la vulnerabilità umana che è insita anche in una posizione di potere.
La scelta di utilizzare un tessuto per costruire i miei busti deriva inoltre dal fatto che il tessuto, di cui sono fatti i nostri abiti, serve a coprire e non di rado a mascherare, imbrigliandoli e normalizzandoli all'interno delle convenzioni sociali, i nostri vizi, le nostre debolezze, la nostra stessa umanità.
I busti non sono quindi rappresentazioni realistiche della figura umana nei suoi tratti somatici, forti o raffinati, ma - come già Goya aveva delineato nelle sue suggestive deformità - hanno lo scopo di evidenziare quello che può esservi di esagerato, animalesco e crudo.
Chi nella nostra società è collocato su un metaforico piedistallo ed esercita da lassù il proprio potere sugli altri uomini, indossando ogni giorno e di fronte a tutti la maschera del proprio ruolo, è come noi tutti costituito di materia fragile, esposto alle tentazioni e alla durezza deformante degli eventi, schiavo della sua stessa posizione: come il Dorian Gray di Wilde, consuma e deforma ogni giorno la sua anima continuando a mostrare un'immagine di giovinezza e virtù; come i mostruosi personaggi di Goya, si aggira, fragile, nel mondo dei mostri generati dal sonno della ragione».
Marguerite Kahrl (Chiaverano, luglio 2005)