Nata a Torino nel 1990.
Vive e lavora tra Italia e Spagna.
Il progetto artistico di Chiara Baima Poma si basa sulla raccolta di racconti, proverbi, leggende popolari che, reinterpretati e riprodotti pittoricamente, diventano il suo modo di leggere la realtà. L’opera vuole essere un motivo di riflessione che utilizza il contrasto tra reale e fantastico per far emergere uno scenario crudo, a tratti straziante ma allo stesso tempo miracoloso e consolatore, che si manifesta attraverso l'uso della metafora e dell'inverosimile.
L'intreccio tra il quotidiano e narrazioni favolose e religiose nelle sue opere ha l'intento di sottolineare la presenza di una dimensione imperscrutabile della realtà. Una dimensione, questa, che spesso sembra dimenticata in un mondo che vive compresso sul presente e che tende ad appiattire le differenze tra luoghi e culture. Da qui nasce l’esigenza di ritrarre una parte mancante in questa narrazione, il mistero, l'ignoto, l'incomprensibile, temi attorno ai quali ruotano i grandi interrogativi a cui ogni cultura in ogni tempo ha cercato di dare una collocazione.
L’estetica delle sue opere è ricca di riferimenti al gotico pittorico e all’arte inizio rinascimentale che si fondono all’immaginario scaturito dai vari viaggi intrapresi, elemento fondamentale di ispirazioni e ricerca dell’artista.